Il giornalista Andrea Scanzi ha parla in diretta televisiva facendo un commento nei confronti di un noto ministro.
Andrea Scanzi, in diretta televisiva, si è espresso con toni sarcastici e beffardi nei confronti di un ministro. Ciò è accaduto durante la recente puntata di “Otto e mezzo” in onda su La7, programma condotto da Lilli Gruber. Il tema centrale della puntata è stato il balletto di Giorgia Meloni avvenuto in occasione di un comizio a Napoli organizzato dal centrodestra. A proposito di questo siparietto aspramente criticato, il giornalista non le ha mandate a dire ai diretti interessati.

La dura critica a Tajani
Tra i partecipanti al balletto della Premier, era presente anche il ministro Antonio Tajani. Presente in collegamento, riporta Libero, il giornalista si è espresso in merito alla scena messa in atto: “Da un punto di vista etico ed estetico quello che si è visto su quel palco è stato uno dei punti più bassi nella storia recente, una cafonata gigantesca e peraltro ho anche temuto per Tajani, ho pensato che gli sarebbero partite 18 ernie. Quindi spero che stia bene dopo quei convulsi“.
Dopo essere stata inizialmente ridotta ad un giudizio estetico e dai toni sarcastici, la critica di Scanzi si è fatta molto più intensa e pungente.
Le parole di Scanzi
Queste le parole pronunciate da Scanzi, in merito al siparietto a cui ha preso parte anche Tajani: “Io avverto la stessa sensazione che avevo ai tempi di Berlusconi. Se ve lo ricordate, quando Berlusconi faceva determinate cose cafone, grevi, orride, le barzellette, le battutacce a Michelle Obama, le corna davanti alla Regina d’Inghilterra, noi ci scandalizavamo ma il suo elettorato lo trovava simpatico, guitto, buffo. Siamo di fronte alla stessa cosa poiché Meloni, Tajani, Lupi e Salvini sono tutti figli e nipoti di Berlusconi, siamo ancora dentro al berlusconismo, il melonismo è una depravazione del berlusconismo e non ha nulla di nuovo“.